La ragione che mi ha tenuta lontano per così tanto tempo non è stato un avventuroso giro del mondo in 80 giorni (anche due giri, a questo punto). E nemmeno un liberatorio abbandonarsi alla vita a piedi nudi in uno splendido microcosmo isolato dal mare.
Alla faccia del fermento totalizzante trasportato dalle giornate sempre più luminose, l’avvicinarsi all’estate ha significato per me l’immergersi nel periodo sì più caldo dell’anno..ma a livello lavorativo!! Per il secondo anno, ho traslocato per tutto il periodo estivo sul pianeta “organizzazione festival” popolato da me e i miei colleghi..un mondo parallelo nel vero e proprio senso della parola, tanto quasi da farmi sembrare aliene le persone che una volta tagliato finalmente il nastro di inaugurazione, intervenivano a formare il pubblico!! Vi parlerò di questo misterioso festival con l’approssimarsi della prossima edizione, al momento giusto, in modo da invogliarvi a prenderne parte, perché ne vale veramente la pena e sicuramente vi piacerà! Per ora mi limito a dire che ciò che si riesce a ricreare, insieme ai visi sereni, distesi e divertiti di tutte le persone che ne prendono parte e all’atmosfera che si respira in quell’area verde e in quel susseguirsi incessante di iniziative e spazi culturali, ripaga e appaga tutte le fatiche dell’organizzazione, donando una gran bella soddisfazione!! :-)
Fatto sta che il mese successivo abbia significato per tutti noi necessariamente e interamente f e r i e! !
Così, mentre tutte le persone normali venivano prese dall’euforia del re-inizio dell’anno con tante pianificazioni e propositi, in grado di compensare almeno un pochino la malinconia per la fine della bella stagione, io scivolavo in un lentissimo letargo.
Un mese volato via tra un po’ di mare e giornate sonnacchiose che piano piano sono riuscite ad alleviare la stanchezza arretrata, ma in cui la lunga lista delle cose che mi ero ripromessa di fare è rimasta inevitabilmente immacolata..come si dice, quando non hai tempo ne vorresti fare mille, ma poi..
E’ stato il più classico dei settembre, con gli ultimi scorci d’estate che si alternavano ai temporali e l’aria che si faceva sempre più frizzantina. Io l’ho trascorso per la gran parte del tempo – finalmente - sulla mia amata isola, da cui manco da almeno un paio di anni in quelle settimane di agosto dove si riuniscono da tutta Italia e oltre gli amici di sempre e ci si sente veramente a casa, in vacanza, dimenticandosi di tutto il resto.
Ma il Giglio lo apprezzi sempre e comunque, soprattutto quando lo desideri da tanto!
E’ proprio quando manchi da diverso tempo che si fa ancora più viva quell’emozione che provi da sempre quando vista dal traghetto l’isola si fa sempre più vicina..e quando sei quasi entrato in porto e non puoi fare a meno di stare incollato ai finestrini e guardare tutte le case colorate una accanto all’altra che ti danno il benvenuto. E poi cresce mentre sali verso il Castello e ti godi di nuovo il paesaggio, come se fosse la prima volta nonostante tu conosca a memoria ogni centimetro di strada, ogni albero, ogni zona d’ombra e quanto manca prima che questa lasci di nuovo spazio al sole caldo. Prima di ogni curva ti pregusti mentalmente lo spettacolo che sta per aprirsi ai tuoi occhi…poi oltrepassi il bivio ed eccolo di nuovo, il mare, che riappare sconfinato e si spinge fino all’isola di Montecristo e poi oltre fino alla Corsica, visibile nelle serate più limpide. Ancora un paio di chilometri e spunta finalmente il Castello – casa - con la sua aria fresca e pulita e i mille tramonti che regala e le stelle di agosto che sembrano ricoprirti per quanto sono vicine.
Nonna mi diceva sempre quando arrivavo “..ti sembra un sogno che sei al Giglio, è un sogno!!” è proprio vero..è un sogno!