mercoledì 20 giugno 2012

Yogurt di latte di pecora con frutta fresca e miele

Di ritorno da gite fuoriporta o da giornate di mare, percorrendo in macchina le strade immerse nei campi, capita di trovare dei collage di cartelli artigianali..avete presente? Quelle tavole di diverse forme e dimensioni appese una sotto l’altra, dipinte di bianco e con qualche pennellata di stampatello nero a segnalarci che proprio lì possiamo trovare “merende, pane e prosciutto, formaggi, frutta fresca..”!! Un genere di cose che mi piace tanto e mi mette di buon umore, insieme ai camioncini con le cassette di frutta o di verdura di stagione che spuntano ogni tanto in primavera  ed estate (immancabile il furgoncino dei meloni).

Verso aprile i miei colleghi hanno scovato uno di questi posti d’altri tempi vicino ai nostri uffici nel cuore della Maremma Toscana. Un’azienda agricola a conduzione familiare ha attrezzato un angolino per le merende  e così per due o tre volte in questi mesi ci siamo concessi una pausa pranzo come si deve, all’aria aperta e decisamente rilassante! L’ultima volta alle fette di pane casereccio con prosciutto e pecorino toscano hanno fatto seguito le prime ciliegie della stagione e subito dopo un dessert da leccarsi baffi: yogurt con fragoline e miele. Devo ammettere che l’accostamento  non mi convinceva molto, in casa mia siamo grandi amanti dello yogurt (perfino il gatto, che appena vede il vasetto spalanca gli occhi e sa che gliene riserveremo un pochino) ma personalmente non sono un’ appassionata di miele.  Mi sono ricreduta velocemente, era un mix sublime!

Non potevo che riproporlo a casa..primo tentativo: yogurt magro, frutta e un miele “chiaro” (l’ho detto, non me ne intendo per niente) che avevo in dispensa..ESPERIMENTO FALLITO!

Nemmeno lontanamente paragonabile.. le materie prime avevano un sapore completamente diverso: il miele ambrato, quasi marrone, denso  e con un sapore intenso; lo yougurt..bo..non ne avevo mai mangiato uno così!

Detto fatto, ho risolto alla radice e sono tornata all’azienda, dove ho comprato direttamente i prodotti!!

INGREDIENTI:

-          Yogurt di latte di pecora (ecco da dove derivava quel sapore così particolare)di un caseificio maremmano

-          Miele di Spacca l’occhio : non sono sicura di aver decifrato bene quel maremmano più stretto del solito,  mi sembrava brutto chiedere di ripetere per la quarta volta! Lo Spacca l’occhio dovrebbe essere una varietà di carciofo selvatico che cresce dalle parti di Saturnia. E’ molto simile al miele di castagno.

-          Frutta fresca: alle fragole ho aggiunto i mirtilli colti direttamente dalla pianta nel cortile di Paul!

In un bicchiere alternate strati di yougurt alla frutta e ad un po’ di miele, otterrete un perfetto bilanciamento di intensità, dolcezza e freschezza!













martedì 12 giugno 2012

Mon petit chef (+ crepes salate)

Devo dire che ne è passata di acqua sotto i ponti da quando Paul mi invitò per la prima volta a cena a casa sua!

Io mi ero persa dietro alla decorazione di uno dei miei primi dolci ai semi di papavero, ci tenevo tanto che fosse bello, e così detti inizio a quella che sarebbe diventata una folta collezione di ritardi! Arrivammo a casa che la cena si era un po’ raffreddata – lui mi era venuto a prendere pensando di rincasare nel giro di 5 minuti – ma ricordo che aveva sistemato con tanta cura la tavola e preparato due piatti grandi con tante cosine che davano un bel tocco di colore! In quell’occasione provai per la prima volta le sue  famose caramelle di bresaola ripiene di formaggio cremoso, non le avevo mai mangiate e mi piacquero un sacco..per il resto - come nel più classico dei film e nonostante oggi cerchi di convincermi che in realtà non andò così e che sono io a ricordarmi male- riuscii e scucirgli che aveva trovato un’ottima rosticceria!!!

Devo dire in sua discolpa che all’epoca non aveva una vera e propria cucina nel suo appartamentino in mansarda..e soprattutto che ultimamente si è rifatto alla grande!!! Da qualche mese ha finalmente una cucina come si deve e qualche volta aveva preparato la cena per noi due, ma devo ammettere che nonostante l’impegno, la cura nel preparare la tavola e presentare i piatti e l’interesse dimostrato in più occasioni, complice qualche domanda su temi elementari di cucina che non mi aspettavo (..che evito di riportare altrimenti si offende..), non avevo mai preso in considerazione che potesse stupirmi con delle particolari doti culinarie..povero Paul.. forse avevo la presunzione di essere io quella brava in cucina!!!

E così mi ha lasciato a bocca aperta per ben due venerdì consecutivi in cui si è occupato della cena lasciandomi rilassare dato che ero molto stanca, ha cercato delle ricette particolari ed ha azzeccato antipasto e portata principale al primo colpo!!

Il primo venerdì mi ha proposto come antipasto delle croccanti rondelle fatte con la pasta della pizza e ripiene di salame, zucchine e prezzemolo..un accostamento che non avevo mai provato e che ho molto apprezzato. Siamo passati poi a dei profumati bucatini alle erbe aromatiche.






Il secondo venerdì ha veramente superato sé stesso deliziando me e mia sorella con due piatti elaborati e una particolare attenzione agli ingredienti. Abbiamo iniziato con dei crostini di pane di segale con una mousse tiepida di pomodoro, una fresca fetta di mozzarella e una fogliolina di basilico,  un gioco di diverse consistenze, temperature e colori. Il piatto forte è arrivato con il secondo: uno strepitoso filetto – comprato dal macellaio di fiducia – fatto marinare in un composto a base di salsa di soia e accompagnato da delle ottime patate al forno!


(purtroppo la foto è stata scattata con il cellulare e non ci eravamo accorti che fosse sfocata..troppo tardi, già mangiati!)


Dopo il terzo venerdì consecutivo da viziata, dove abbiamo optato per una cena light a base di una fresca insalatina estiva per non rendere vane le mie fatiche in piscina, ho deciso di sdebitarmi e in settimana ho provato a mixare un paio di piatti già testati in passato con in più l'aggiunta ingrediente che ne equilibrasse i sapori. Devo dire che l’esperimento è stato apprezzato!

CRÊPES SALATE CON PROSCIUTTO COTTO E ZUCCHINE

Ingredienti:

-          80 g di farina

-          1 bicchiere di latte

-          1 uovo (biologico o da allevamento all’aperto – categorie 0 e 1 – per il rispetto delle care galline)

-          burro

-          3 piccole zucchine

-          150 g di prosciutto cotto

-          40 g di formaggio Bel Paese

-          30 ml di panna da cucina light

-          polpa di pomodoro

-          basilico
Crèpes :

Mettere la farina setacciata in una ciotola, rompere al centro un uovo e mentre si aggiunge a filo il latte, sbattere con una frusta in modo da ottenere un composto liquido (ma non troppo) e senza grumi. Aggiungere un pizzico di sale e far riposare in frigo per una mezz’oretta. In una padella antiaderente far sciogliere una piccola noce di burro e distribuirla su tutto il fondo; distribuire nella padella circa tre cucchiai di pastella per ciascuna crèpes e far cuocere da entrambi i lati.

Ripieno:

Riscaldare un filo d’olio in una padella, farci saltare le zucchine per un paio di minuti, aggiungere dell’acqua, salare e coprire con un coperchio. Quando le zucchine sono morbide, togliere il coperchio e far evaporare l’acqua. Nel frattempo  tritare il prosciutto cotto e metterlo in un pentolino antiaderente insieme alla panna e al Bel Paese tagliato a dadini, far sciogliere ed amalgamare gli ingredienti a fuoco lento, girando costantemente il composto con un mestolino e aggiungendo del latte fino ad ottenere una consistenza cremosa.

Disporre sul diametro di ogni crespella la crema di prosciutto e le zucchine e avvolgere fino a creare degli involtini. Imburrare una pirofila, sistemarci le crèpes, cospargere con una salsa di pomodoro profumata al basilico e spolverare con il parmigiano. Mettere sotto il grill per 5-8 minuti.

Non è una ricetta veloce, tantomeno dietetica,  ma è di semplice realizzazione e fa la sua figura!
Le crèpes nel forno diventano croccanti ai lati e rimangono morbide e delicate nel centro sotto la salsa di pomodoro che forma una invitante crosticina insieme al parmigiano fuso.  I pochi minuti in forno portano il piatto ad una temperatura tiepida e gradevole che rende il composto a base di prosciutto ancora più cremoso. Infine le zucchine e la salsa di pomodoro contrastano e smorzano la sapidità del formaggio presente nel ripieno.




Noi abbiamo accompagnato il piatto con un ottimo e fresco vermentino di un’azienda della nostra Maremma che vi consiglio!




giovedì 31 maggio 2012

Addicted to Cakes&Shoes

Penso di non aver mai incontrato nessuno tanto ghiotto quanto Claude!

Claude è una delle mie migliori amiche, di quelle storiche..a settembre festeggiamo i 15 anni da quel primo giorno di scuola in cui iniziò la nostra amicizia. Non posso esimermi dal raccontare il momento in cui la vidi per la prima volta e so che questo la manderà su tutte le furie, cosa che – confesso – mi diverte particolarmente..Mi riferisco al preciso momento in cui  mi ritrovai in piedi  impalata nel centro della classe, con tutti gli occhi puntati su di me che non trovavo un banco e comunicavo alla professoressa più acida sulla faccia della terra che sicuramente era stato messo un posto in meno. Ero talmente nel pallone per la triste consapevolezza della figura mostruosa che stavo facendo, proprio il primo giorno del resto della mia vita, quando finalmente ero alle superiori e quando, soprattutto, dovevo fare attenzione alla prima, fondamentale, impressione con i nuovi compagni dalla quale dipendeva tutto il mio futuro, da non accorgermi che invece un posto libero c’era, nel bel mezzo della fila centrale dei banchi sistemati a coppie. Non ricordo esattamente chi me lo indicò, ma sicuramente non fu Claude e vi lascio immaginare cosa mi passò nella mente quando incrociai per la prima volta lo sguardo di quella ragazzetta con gli occhi verdi, mentre mi dirigevo afflitta al mio posto.  Per fortuna l’episodio non incise più di tanto sulle mie sorti, io comunque non perdo mai l’occasione, durante i nostri frequenti momenti dispettosi,  per rinfacciarle la figura che mi ha fatto fare e lei si giustifica puntualmente dicendo che era troppo tesa per chiamarmi e dirmi di sedermi accanto a lei..  (e in realtà ha qualcosa da rinfacciarmi a sua volta..per dovere di cronaca devo ammettere che il primo giorno di quinta superiore ho fatto di molto peggio, perché non sono riuscita a tenerle il posto -lei era fuori per una vacanza studio - e si è dovuta passare tutto l’anno in prima fila..mea culpa..o sadica vendetta?!..)

Nonostante il pessimo inizio, con Claude ho condiviso il banco per almeno altri 2 anni ed insieme abbiamo vissuto tanti momenti ed episodi di quel periodo di scuola, per esempio abbiamo il reportage di tutte le gite, nelle quali ci riservavamo almeno una foto con noi due e basta, nessun altro ammesso, davanti a qualcosa di caratteristico del posto che stavamo visitando.

E’ proprio durante una gita che ho iniziato a sospettare della sua dipendenza da dolci!

Ci trovavamo per uno scambio culturale in Scozia, in uno scenario suggestivo dai colori verde scuro così diversi dalle tonalità a cui siamo abituati in Toscana. Per la precisione eravamo ad Inverness, una cittadina nei pressi di Lochness – sì, il lago, quello del mostro, che loro chiamano affettuosamente Nessie come se fosse un animale domestico! Ad Inverness io ho scoperto  il fantastico mondo dei pancakes, una sorta di crépes più piccole, spesse e spugnose, che la famiglia da cui ero ospitata mi proponeva per colazione con un velo di marmellata, mentre Claude si innamorò degli Shortbread, i biscotti tipici scozzesi tutto burro e proprio per questo tremendamente buoni!

Anni fa non era molto facile trovare gli shortbread da noi e in più di un occasione, trovandomeli eccezionalmente di fronte al supermercato, li ho presi per Claude e ce ne siamo mangiato qualcuno insieme ripensando alla settimana passata in Scozia.

Quest’ anno ho trovato la ricetta ed ho deciso di sperimentare una versione home made e personalizzata: i biscotti che tanto le piacciono, hanno assunto anche la forma di un’altra dipendenza che è andata sviluppando, questa volta finita la scuola, e che prende il nome di...SCARPE!

SHORTBREAD

Ingredienti:

-          100gr di zucchero

-          200gr di burro

-          300gr di farina

-          1 baccello di vaniglia

-          1 chucchiaino di sale

-           2 cucchiai di acqua

Mettere il burro (ancora ben solido) a pezzettini in un recipiente, unire la farina, lo zucchero e il sale e frullare fino ad ottenere un impasto sbriciolato. Incidere il baccello di vaniglia, prelevare i semini ed unirli al composto. Aggiungere due cucchiai di acqua fredda e frullare ancora fino ad ottenere un impasto omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola e farla riposare per un’ora in frigo. A questo punto stendere il panetto con un mattarello, avendo cura di non maneggiarlo troppo con le mani per evitare che si scaldi. Con delle formine intagliare la pasta e cuocere i biscotti per 10 minuti a 180°C.

NB:

1 il formato classico è quello dei rettangolini con una fila di forellini al centro (shortbread fingers)

2 i semini di vaniglia danno quel twist in più alla ricetta..oltre al sapore, anche la sensazione di sgranocchiare che conferiscono ha il suo valore aggiunto. Per pigrizia, nelle ricette che concedevano l’alternativa tra essenza di vaniglia e baccello ho sempre preferito la prima, ma d’ora in poi opterò sempre per i baccelli! Vi consiglio quelli di Altromercato, che oltre ad essere equosolidali, sono venduti in una provetta di vetro molto carina ed hanno un buon prezzo.










PS: i biscotti fatti in casa sono decisamente fuori stagione, ma avevo questo post in mente e le foto già pronte da tanto, non sono riuscita a scriverlo prima..approfitto del tempo variabile e non completamente estivo che potrebbe conciliare ancora qualche tè.. e perché non provarli con una bella coppa di gelato?!

lunedì 28 maggio 2012

Regali a sorpresa

“Sul tuo letto c’è un regalino per te..” è stata la mia accoglienza di qualche giorno fa rientrando a casa dopo una giornata di lavoro...!  Converrete con me che forse solo poche altre cose si meritano di essere definite cosy come i regali inaspettati!! Fare un pensierino senza una ricorrenza particolare è ancora più piacevole che riceverlo e ti mette il buon umore. Vedi  qualcosa che ti ricorda una persona speciale, che sicuramente le piace e sembra fatta apposta per lei, allora decidi di regalargliela e già pregusti  il momento di sorpresa che condividerete, immaginandoti gli occhi felici di chi scarta il pacchetto e si sente così appagato dal pensiero  che gli è stato dedicato .

Questa volta la fortunata sono stata io! Ho ricevuto un fantastico quaderno ad anelli per le ricette, avvolto in una carta con i cuori. La prima pagina è a quadrettini rosa antico, mentre all’interno i fogli sono di una bella carta a righe ed alcune schede permettono di separare le ricette per tipologia.  La copertina è in cartone rigido, ha il frontespizio marrone e la copertina rosa chiara con scritto in un bel corsivo “A little recipes” e “Cooking good” (di buon auspicio!)..ma sicuramente il motivo per cui mamma ha pensato a me è principalmente quel cupcake che condivide la copertina con un muffin!!




I cupcakes li ho scoperti a Londra, quando qua ancora se ne vedevano pochi, ed è stato subito amore! Devo ammettere che mi piace più guardarli che mangiarli, perché trovo le glasse e i toppings un po’ troppo grassi per i miei gusti, comunque non mi sottraggo dal gustarli ogni tanto. Sono dei dolcetti veramente meravigliosi ed è  inutile dire che ho qualche libro in materia, che ho sperimentato e collezionato diverse guarnizioni, ma soprattutto che li ho fotografati diverse volte..Camden town è il primo posto in cui li ho visti, mignon e infiniti, a Covent Garden ho trovato i  più belli, in un piccolo negozio con le tovaglie rosse a pallini bianchi sui tavoli, ad Harrods ho comprato quelli più buoni.







Cupcakes a parte, questo regalo ha un valore particolare per me, perché come avevo già scritto, ho ereditato la passione per la cucina dalla mia mamma che oltre ad avere un grande talento e ad essere una cuoca super, è sempre alla ricerca di nuove ricette ed ama sperimentare. Ed infatti ho da sempre il ricordo di lei che riempie i suoi quaderni di cucina, quaderni  che di anno in anno si sono moltiplicati, insieme ai libri, le raccolte e le riviste..qui potete vederne una piccola parte che si era portata con sé per l’estate:




Mamma da sempre trascrive le ricette sui suoi quaderni, le pagine sono precise, scritte in stampatello piccolo, con la sua calligrafia nordica e utilizzando la trattopen blu. A volte sulle pagine sono incollati ritagli di giornale, le ricette scritte in italiano si alternano a quelle in olandese e tutte hanno numero per organizzare un indice. Ha perfino un quaderno più particolare dove si appunta da anni i menù proposti quando invita qualcuno a cena o a pranzo, in modo da evitare di ripetersi troppo spesso..queste sì che sono cortesie per gli ospiti!!!!

Mamma ha una vera dedizione, non c’è che dire ed i suoi quaderni sono un vero tesoro!

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Questa è una foto dei quaderni più storici e subito dopo l'ultimo esperimento, l'hummus di ceci, dentro alle ciotoline che le abbiamo regalato per la festa della mamma (non sono  bellissime?)



behind the scenes: Piri non ha resistito alla curiosità e dopo 5 minuti è venuta a controllare...





domenica 20 maggio 2012

Assaggio d'estate _ Kiss of life

Vi è mai capitato, in pieno inverno, di immergervi nello stanzino di casa alla ricerca di qualcosa di preciso e ritrovarvi fra le mani  una bottiglia di crema solare? In quel momento vieni colto da un moto nostalgico improvviso , non riesci a trattenerti dall’alzare il tappo e abbandonarti all’inebriante profumo di crema dalle note tropicali. Gli odori hanno un potere particolare nel rievocare memorie, si sa: per un attimo ti sembra di essere in spiaggia con i piedi affondati nella sabbia calda, complice qualche granello rimasto intorno al forellino della bottiglia, e quasi riesci a percepire il profumo di salsedine. Quando chiudi il tappo e apri gli occhi, ti ritrovi nel tuo  maglione pesante a constatare con un velo di tristezza quanto infradito e racchettoni siano ancora lontani, ma quel profumo d’estate ha avuto al tempo stesso un effetto senza dubbio rigenerante!!

Poi le giornate si allungano, il sole è sempre più caldo, i nostri vestiti sempre più leggeri e si inizia proprio a percepire nell’aria quel clima frizzante che contraddistingue l’attesa: il mare è finalmente vicino!

Quest’anno pare - invece - che il tempo si sia dimenticato che siamo già a maggio. La sera ci piace ancora farci coccolare dal piumone e se guardo fuori alla finestra proprio adesso, vedo grigio e pioggia come in una tipica domenica di novembre. Quel percorso graduale che di solito ci accompagna dolcemente di questi tempi, pare essersi perso per strada ed io non riesco proprio a percepire e rendermi conto che ci siamo quasi!

Fortuna che almeno per il fine settimana scorso, il tempo si è deciso a concederci un piccolo assaggio d’estate!!

Venerdì è proprio scoppiato il caldo, fino a toccare all’improvviso  le punte dei trenta gradi. A me non ha fatto che piacere..non sono della scuola di pensiero che preferisce il freddo “perché tanto ti puoi coprire, mentre il caldo te lo tieni”. E’ stato così piacevole poter rimanere finalmente a maniche corte! Ancor di più, rientrando a casa, riscoprire la luce dell’estate: le tende color panna e verde scuro del balcone abbassate, che diffondono una luce dorata e rilassante. Perfetta atmosfera per sdraiarmi sul divano davanti alla finestra spalancata e gustarmi una bella rivista di arredamento..mancava solo il canto delle cicale per sublimare quell’inizio di week end a puro relax! L’anteprima d’estate è durata solo un altro giorno, ma l’abbiamo sfruttata al massimo a partire dalla colazione all’aperto, proseguendo con una passeggiata al mare dove già in tanti prendevano il sole in costume e qualcuno, impaziente, azzardava i primi tuffi e chiudendo in bellezza con una serata tra amici in un paese sul mare vicino alla mia città.


domenica 8 aprile 2012

A cosy and quirky taste

Sono perfettamente consapevole che con un nome del genere la probabilità che qualcuno finisca per caso su questo  blog sia molto remota,  se non pari a zero. Immagino  che al momento  in Italia  proprio  in pochi  vadano a digitare cosy come chiave di ricerca, per non parlare di quirky (sempre che qualche giornalista non decida  malauguratamente di eleggere la parola quale nuovo vocabolo supercool dell’anno e di renderla  conseguentemente causa di orticaria fulminante ai più, me compresa). Non importa! In barba a tutte le regole di comunicazione che ben conosco! Se il destino vorrà che qualcuno passi di qui, succederà in qualche altro modo e chissà che un nome così insolito non risulti invece una scelta azzeccata. Sicuramente lo è per me e questo è l’importante.

 A cosy and quirky taste è saltato fuori  all’improvviso,  proprio quando  stavo amaramente per arrendermi ad un titolo qualsiasi per il mio angolino di web. Si è materializzato durante una delle mie frequenti, lunghe e al tempo stesso fulminee concatenazioni di ricordi-immagini-suoni-salti spazio temporali-assciazioni di idee. Rimbalzando in dietro di circa due anni e di migliaia di chilometri, mi sono ritrovata durante i miei tre mesi di Londra e nello specifico nel preciso momento in cui constatavo come nonostante il nostro ricchissimo vocabolario, non ci fossero della parole italiane in grado di rendere così bene caratteristiche, situazioni , atmosfere, concetti che tanto mi piacciono, come due aggettivi inglesi appena scoperti.

COSY  [‘kouzi], a. comodo (anche di persona); riparato dal freddo;  n. (anche tea-c.) copriteiera; c. corner, angolo intimo (d’una stanza)

Cosy descrive qualcosa di accogliente, di morbido, che profuma di casa e di luoghi a cui siamo affezionati, di persone a cui vogliamo bene. Cosy è empatia. E’ assaporare e gustare un momento che ci dedichiamo o che decidiamo di condividere. Proprio come il copriteiera che trattiene e avvolge il calore del tè per riscaldare un  pomeriggio congelato. Sicuramente racconta di atmosfere invernali, ma non solo.

E’ il camino acceso che riscalda un film guardato da un divano condiviso. Un bicchiere di vino sorseggiato in compagnia mentre finisci di preparare una cena per gli amici. Una candela alla vaniglia. Il profumo di pane appena tostato. Uno scorcio di sole caldo dopo pranzo (e avere il tempo di goderselo).  Le giornate che si allungano e l’estate che non sembra più così lontana. Un micio che ti fa compagnia. Un pic nic. Un paniere di more profumate appena raccolte…

martedì 28 febbraio 2012

Buoni propositi per l’anno nuovo – due mesi dopo

Tempo fa, durante la quotidiana rassegna dei blog preferiti, mi è capitato di fare due risate con un post che disquisiva sui buoni propositi per l’anno nuovo e su dove questi vadano a finire già verso metà gennaio…

“So we’re just over one week on from New Year’s Day now. How many of you are still keeping those resolutions that you set yourself for 2012? This week and next is the peak time for people to start dropping their resolutions and pretending that they never made them – sneaky eh!” (constructedinlondon.com)

.. è proprio vero che basta una manciata di giorni per dimenticarsi di ciò che ci siamo ripromessi solennemente durante uno  slancio di orgoglio e aspettative misti ad un pizzico di adrenalina! (Ma in fondo non sono anche quelli momenti fantastici, nonostante l’inesorabile consapevolezza che rimarranno – appunto – momenti??). Mi consolo constatando che è una situazione condivisa ai più e che senza dubbio  ha qualcosa di comico..o tragicomico se vogliamo!!! E comunque, quanti altri giri di boa possiamo individuare durante l’anno..dalla fine dell’amata estate e l’arrancare di settembre, fino agli oltre 50 lunedì a disposizione!

Questo interminabile incipit per arrivare a rinnovare e concretizzare uno dei più importanti buoni propositi per il mio 2012, alla faccia dei giorni-degli-inizi per definizione.

E’ così che in un qualsiasi martedì del secondo mese dell’anno nasce A cosy and quirky taste!




A presto per il primo vero post
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