sabato 12 gennaio 2013

Su un'isola. Di settembre. Fondant au chocolat

La ragione che mi ha tenuta lontano per così tanto tempo non è stato un avventuroso giro del mondo in 80 giorni (anche due giri, a questo punto). E nemmeno un liberatorio abbandonarsi alla vita a piedi nudi in uno splendido microcosmo isolato dal mare.

Alla faccia del fermento totalizzante trasportato dalle giornate sempre più luminose, l’avvicinarsi all’estate ha significato per me l’immergersi nel periodo sì più caldo dell’anno..ma a livello lavorativo!! Per il secondo anno, ho traslocato per tutto il periodo estivo sul pianeta “organizzazione festival”  popolato da me e i miei colleghi..un mondo parallelo nel vero e proprio senso della parola, tanto quasi da farmi sembrare aliene le persone che una volta tagliato finalmente il nastro di inaugurazione, intervenivano a formare il pubblico!! Vi parlerò di questo misterioso festival  con l’approssimarsi della prossima edizione, al momento giusto, in modo da invogliarvi a prenderne parte, perché ne vale veramente la pena e sicuramente vi piacerà! Per ora mi limito a dire che ciò che si riesce a ricreare, insieme ai visi sereni, distesi e divertiti di tutte le persone che ne prendono parte e all’atmosfera che si respira in quell’area verde e  in quel susseguirsi incessante di iniziative e spazi culturali, ripaga e appaga tutte le fatiche dell’organizzazione, donando una gran bella soddisfazione!! :-)

Fatto sta che il mese successivo abbia significato per tutti noi necessariamente e interamente f e r i e! !

Così, mentre tutte le persone normali venivano prese dall’euforia del re-inizio dell’anno con tante pianificazioni e propositi, in grado di compensare almeno un pochino la malinconia per la fine della bella stagione, io scivolavo in un lentissimo letargo.
Un mese  volato via tra un po’ di mare e giornate sonnacchiose che piano piano sono riuscite ad alleviare la stanchezza arretrata, ma in cui la lunga lista delle cose che mi ero ripromessa di fare è rimasta inevitabilmente immacolata..come si dice, quando non hai tempo ne vorresti fare mille, ma poi..
E’ stato il più classico dei settembre, con gli ultimi scorci d’estate che si alternavano ai temporali e l’aria che si faceva sempre più frizzantina. Io l’ho trascorso per la gran parte del tempo – finalmente - sulla mia amata isola, da cui manco da almeno un paio di anni in quelle settimane di agosto dove si riuniscono da tutta Italia e oltre gli amici di sempre e ci si sente veramente a casa, in vacanza, dimenticandosi di tutto il resto.
Ma il Giglio lo apprezzi sempre e comunque, soprattutto quando lo desideri da tanto!
 E’ proprio quando manchi da diverso tempo che si fa ancora più viva quell’emozione che provi da sempre quando vista dal traghetto  l’isola si fa sempre più vicina..e quando sei quasi entrato in porto e non puoi fare a meno di stare incollato ai finestrini e guardare tutte le case colorate una accanto all’altra che ti danno il benvenuto. E poi cresce mentre sali verso il Castello e ti godi di nuovo  il paesaggio, come se fosse la prima volta nonostante tu conosca a memoria ogni centimetro di strada, ogni albero, ogni zona d’ombra e quanto manca prima che questa lasci di nuovo spazio al sole caldo. Prima di ogni curva ti pregusti mentalmente lo spettacolo che sta per aprirsi ai tuoi occhi…poi oltrepassi il bivio ed eccolo di nuovo, il mare, che riappare sconfinato e  si spinge fino all’isola di Montecristo e poi oltre fino alla Corsica, visibile nelle serate più limpide. Ancora un paio di chilometri e spunta finalmente il Castello – casa - con la sua aria fresca e pulita e i mille tramonti che regala e le stelle di agosto che sembrano ricoprirti per quanto sono vicine.
Nonna mi diceva sempre quando arrivavo “..ti sembra un sogno che sei al Giglio, è un sogno!!” è proprio vero..è un sogno!









Nelle giornate fresche di settembre al Castello abbiamo riscoperto il piacere di addormentarsi sotto una coperta morbida (molto apprezzata anche dal gatto) e soprattutto quello del profumo di cioccolata che si diffonde in casa e di gustarsi un dolce appena sfornato!! Erano i paradisiaci tortini al cioccolato di mamma, serviti con della panna montata e una spolverata di cacao. Sono piaciuti molto anche alla mia Francesa, la mia amica di Parigi di origini gigliesi che nelle settimane di letargo è riuscita a vincere la mia pigrizia e a trascinarmi tutti i pomeriggi al mare, una salvezza, grazie Adeline!!! Lei li ha ribattezzati Fondant au chocolat – come li chiamerebbero in Francia – che fa decisamente tutto un altro effetto!!!!!



Fondant au chocolat | 12 tortini

200 gr di cioccolato fondente
200 gr di burro
160 gr di zucchero
40 gr di farina
1 bustina di vanillina
4 uova

Far sciogliere il cioccolato con il burro a bagno maria. Aggiungere lo zucchero, la farina e la vanillina. Togliere il pentolino dal fuoco e aggiungere un uovo alla volta mentre si mescola il composto finché non diventa lucido. Imburrare le formine e infornare a 200° per 10 minuti.
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In poco tempo (va bene, confesso, ancora non l’ho provata, ma ho seguito passo passo la preparazione!) otterrete degli ottimi dolcetti, da servire caldi in modo che il cuore si mantenga morbido e vellutato. Una delizia! 
E’ anche possibile congelare il composto già sistemato nelle formine..per ogni evenienza..scongeli, inforni per 10 minuti et voilà!!!







*Questo post doveva essere scritto e pubblicato ad ottobre, i miei tempi biblici hanno necessitato di soli 4 mesi per riprendere in mano il blog, con annesso trasloco su una nuova piattaforma che dovrebbe essere di più semplice gestione, anche se sono decisamente afflitta nel constatare come la tecnologia mi reputi così antipatica e si rifiuti di cooperare (…)
In realtà da un paio di mesi ho iniziato un nuovo lavoro, senza pausa da quello precedente, diciamo che questa è la mia giustificazione. Mi ritrovo adesso a rinnovare i mie buoni propositi, questa volta nel mese giusto, chissà che non funzioni ;-) !! seguirà quindi una serie di post arretrati, che aspettano solo di essere scritti!!!

**Qusto post era già stato concepito e scritto parzialmente da diverso tempo, tengo a precisare come sia solo una coincidenza che venga pubblicato proprio il giorno prima dell’anniversario dell'incidente che ha reso il Giglio famoso in tutto il mondo. Detto questo, un mio grandissimo desiderio è che il nome della nostra isola, pur essendo ormai per sempre inevitabilmente legato al naufragio, ritorni ad avere principalmente il significato che le spetta e che ha sempre avuto. Che le persone che ne hanno sentito parlare solo in relazione a questa tragedia la riscoprano invece come il meraviglioso dono che la natura ci ha fatto. E soprattutto che quando la si raggiunge, dal traghetto, tutti siano di nuovo affascinati ed ammaliati solo e unicamente dal porto con tutte le case colorate una accanto all’altra che ti danno il benvenuto.

2 commenti:

  1. Qualche giorno fa vidi un bel servizio su quest'isola alla tv, non era ancora successo l'incidente, ed è veramente un bellissimo posto! come bellissimi... (e buonissimi, a giudicar dalla foto), fondant au chocolat!
    Uhmmm quel ripieno morbido e cremosoooo!!!
    :)

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  2. grazie Angie!! sono velocissimi da fare e adattissimi a questi tempi freddi :)

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