lunedì 21 ottobre 2013

#3cosebelle

Giallo, arancione, rosso..la scala di colori in mille gradazioni che la natura offre in queste settimane. Il modo in cui gli ultimi soli caldi del pomeriggio esaltano queste sfumature, i sapori sempre più avvolgenti e morbidi, così come il ritrovato piacere di una coperta sul letto e qualche strato in più addosso..

L’autunno sembra sussurrarci con toni vellutati che è arrivato il tempo di ritmi più pacati, ci accarezza con le sue sfumature calde come a rassicurarci, ci trasmette la capacità di riempire ogni momento per gustarne calore e colore e metterne da parte un po’ prima del freddo. Io l’ho sempre immaginato come un’entità saggia e riflessiva, potrebbe essere un vecchio con la barba lunga che dispensa consigli dopo una vita intensa. In realtà mi sembra proprio come se sia la natura in persona a parlarci con una voce millenaria e sapiente.

Una stagione affascinante ed evocativa. Ho letto su diverse pagine in questi giorni come l’autunno sia amato e accolto con gioia da tanti. Io, nonostante le premesse, non riesco ancora ad apprezzarlo, forse  imparerò con gli anni. Ancora non riesco a vedere l’autunno se non come la fine di qualcosa di atteso e sognato tutto l’anno. Mi coglie sempre del tuttp impreparata, come se non ne avessi mai abbastanza del sole bollente, dei tramonti infiniti, del rumore del mare. Quest’anno poi, nonostante più di una settimana di ferie ad agosto e la fortuna di vivere sulla costa, l’estate mi è proprio scivolata tra le dita, non me ne sono quasi accorta, le mie papille non sono riuscite ad assaporare la salsedine. Cose strane. Spero che non sia sempre così in futuro. 

Uno degli ultimi giorni di mare a settembre..non ci si arrende alla fine dell'estate

martedì 28 maggio 2013

Una canzone per affrontare dignitosamente il martedì: Too funky | George Michael

Questa doveva essere la canzone della settimana scorsa, avevo deciso di pubblicarla di mercoledì nella variante Una canzone per riprendersi da un martedì da dimenticare, ma alla fine tra una cosa e l'altra è rimasta in sospeso. 

Mi è tornata in mente all'improvviso mentre ero in macchina ad aspettare il verde del semaforo. Ho pensato che invece di una bella canzone rock per sfogarsi, un metodo alternativo e forse anche migliore per allentare la tensione potesse essere quello di lasciarsi andare con una canzone più leggera. Cercare una volta tanto di scrollarsi i pesi di dosso invece di rimuginarci sopra e liberarsi alla positività che la musica e il ballo possono trasmettere. 

Too Funky per me è la sublimazione del take it easy..con quel ritmo non riesco a fare a meno di chiudere gli occhi e iniziare a ballare..e in un attimo pensare solo a farmi trasportare dalle note.

La musica per me è anche una macchina del tempo: mentre riascoltavo questo singolo del 1992 mi sono ritrovata al Giglio nei pomeriggi di settembre, quando stavamo ancora in pagliara - come chiamiamo in famiglia la casetta che i nonni affittavano ai turisti - e mia sorella Lisa si portava il suo stereo bianco con la doppia cassetta,  l'oggetto dei miei desideri, ché io avevo ancora il mangianastri  rosso da bimbi, quello con una sola cassetta e il tasto rec accanto al play per registrare con il microfono, ma non dalla radio!!!

Tante canzoni che mia sorella ascoltava nello stereo bianco mi riportano a quei giorni spensierati..
..un'altra è sicuramente Knocking on heaven's door nella versione dei Guns n' Roses, adorati da mia sorella.

Tornando a noi, di questa canzone ci faceva impazzire ovviamente anche il video, con tutte le top models dell'epoca e George dietro la cinepresa. Riascoltando il pezzo sull'Ipod, ho notato anche la chicca finale che mi fa troppo ridere: il rumore del disco stoppato bruscamente e la vecchina inglese odiosa  che batte sul muro, risvegliando il povero vicino di casa da quel sogno too funky

"WOULD YOU  STOP PLAYNG WITH THAT RADIO OF YOURS???!! I'M TRYING TO GET TO SLEEP!!"

enjoy..and take it easy

 


martedì 7 maggio 2013

Una canzone per affrontare dignitosamente il martedì: Vento d'estate | Max Gazzè feat Niccolò Fabi

eh lo so che il martedì ormai è praticamente finito.. ma proprio non voglio saltare un'altra volta questa rubrica che mi piace tanto. E poi posso affermare di aver affrontato abbastanza bene questo arrancante giorno della settimana, quindi mi concedo il ritardo ed evito di saltare la ricorrenza!!

Tra l'altro sto per concludere questa giornata in un modo che renderà il mio martedì dignitosissimo. Sto per passare la serata con la mia amica elena, che poi è anche mia cugina, davanti ad un bicchiere di vino bianco sui tavolini di una bella enoteca in centro, al fresco. Chiacchiere dopo più di una settimana che non ci si vede.

Allora ecco che vi propongo una delle nostre canzoni..no, non LA nostra canzone, quella si merita un post a parte.

Vuole il caso che pochi giorni fa ci siamo trovate a ripensare a tempi lontani e alle cose di cui parlavamo sempre nella quotidiana passeggiata di ritorno da scuola..vuole il caso che molto spesso durante quella passeggiata ci ritrovavamo a cantare ..eheh,  all'una passata non c'era nessuno in giro e potevamo farlo senza pensieri. La canzone più frequente a dir la verità era un'altra, ma oggi vi faccio ascoltare, o meglio ri-ascoltare, questa, che ancora trovo così bella, con l'atmosfera sospesa che mi ricorda proprio quei primi giorni di caldo, in cui dopo pranzo si tengono le serrande abbassate in modo che entri solo una luce soffusa e il sole bollente rimanga fuori, quei giorni in cui finalmente stanno iniziando i primi bagni al mare e ti senti più vivo e hai ancora tutta l'estate davanti. Quei giorni che sono sempre più vicini.

Buon ascolto..sono sicura che anche voi vi ritroverete a cantare


martedì 19 marzo 2013

martedì 26 febbraio 2013

Tartiflette au Reblochon by Adeline

Beh, per caso qualche giorno dopo l'esperimento culinario è venuta a trovarci Adeline, a cui avevo chiesto consulenza su questo misterioso formaggio Reblochon, e non ho potuto trattenermi dal mostrarle subito la foto, tutta soddisfatta. Il risultato non sarà stato perfetto come quello di Rachel Khoo, anche perché avevo dovuto tagliare a mano i bastoncini di patate, ma la presentazione era venuta comunque molto bene con il mio nido di tartiflette accanto all'insalatina verde con i pomodori rossi, sopra il piattino nero. Immaginate allora la mia faccia di fronte alla sua reazione, un'espressione schifata di quelle che solo lei sa fare.."ma che è questo coso??" 

..Fantasica Adeline..la nostra parigina innamorata del Giglio e dell'Italia. Non è facile descriverla bene, Ade va conosciuta!
Immaginatevela mentre gira per Firenze sulla sua biscicletta, con indosso i jeans stretti, le immancabili ballerine ed un trench, i capelli lunghi castano ambrato raccolti in una treccia.
Elegante come solo le francesi sanno essere, con un gran gusto nel vestire e gli occhi sognanti se si parla di Chanel & Company. Quando ero a Parigi con Paul si raccomandò di andare a Place Vendome, scoppiammo a ridere una volta lì, nel bel mezzo di una piazza piena di vetrine scintillanti! E non posso dimenticare le sue prime tragiche parole al risveglio la mattina dopo una serata tra amiche "il mio Louis Vuitton.." in memoria del suo piccolo portamonete sparito poche ore prima..R.I.P.
Estremamente francese per questi aspetti e totalmente l'opposto in materia di atteggiamenti altezzosi o sostenuti, se proprio vogliamo far riferimento ai soliti vecchi stereotipi.
Ade è spontanea e schietta, ospitale e sempre disponibile, ottima giocatrice di tresette e famosa per i suoi periodici strafalcioni di italiano che entrano immediatamente negli annali, oltre che per le sue facce alla Remì (sì, il topino di Ratatouille, mi ucciderà per questo, ma ha esattamente gli stessi occhioni e le stesse espressioni del viso del cuochino, d'altronde avranno studiato su dei francesi per le illustrazioni) La nostra Francesa è vitale e ama stare in compagnia, i nostri amici - ma anche io, confesso - la prendono sempre un po' in giro, perché lei sta al gioco ed è la prima a divertircisi. Ade è buffa e intelligente, non puoi non volerle bene! <3

mercoledì 13 febbraio 2013

Vellutata di zucca con crostini di pane e pepe nero

Devo ammettere che la zucca non mi era mai piaciuta particolarmente!..a casa mia non si mangiava praticamente mai, per fortuna, perché quell'odore dolciastro proprio non mi conviceva. Poi l'ho riscoperta, qualche anno fa, quando i miei fine settimana li passavo in un bel bistrot- sala da tè in quel di Roma, per la precisione in via del Governo Vecchio, alle spalle di piazza Navona. Al Caffè 900 tra i piatti del giorno scritti con il gessetto su una bellissima lavagna nera, era sempre presente una zuppa o un vellutata, tra cui questa, che un bel giorno mi sono decisa a provare e da cui mi sono lasciata conquistare! Eh sì perché è vero che la zucca è dolce, ma quella spolverata di pepe nero ne bilancia il sapore magistralmente e i crostinetti di pane croccanti creano un altro perfetto contrasto, questa volta di consistenze. Con il freddo glaciale di domenica mi sono decisa a rifarla ed è stato un piacere aspettare davanti al camino mentre lei cuoceva lentamente!


martedì 12 febbraio 2013

una canzone per affrontare dignitosamente il martedì: Cromatica | Marta sui tubi

oggi una poesia onirica. di parole, di musica, di immagini.



Cromatica

Dove il rosso e il blu si accarezzavano
Fu tutto viola per magia
Quando il giallo e il blu s'intrappolarono
Diventò tutto verde fino all'orizzonte
Giallo e rosso senza ipocrisia
Decisero di entrare l'uno dentro l'altro
Perché arancione dentro la voglia cresceva in sè
Quando si trovarono di fronte il verde e il viola riconobbero una sfumatura blu
Bianche nuvole di notte esplosero nel vento che ne fece un grande cielo azzurro
la luce prese il fiato da un respiro rosa e poi lo regalò
a quegli amanti che si nascondevano in un cuore nero
la luce il cielo scoperchiò
e accese tutto per vedere se
ci sia sempre bisogno di un perché
per far l'amore
Quando la cercarono
La luce fece un grande salto e fuggì via
Rosso e giallo andarono e al loro posto c'era solo un fuoco spento
Dov'era verde ora è solo erba finta
Che viola l'equilibrio dell'incanto
il blu annegò in un grande mare tutto bianco
la luce prese il fiato da un respiro rosa e poi lo regalò
a quegli amanti che si nascondevano in un cuore nero
la luce il cielo scoperchiò
e accese tutto per vedere se
ci sia sempre bisogno di un perché
per far l'amore


martedì 5 febbraio 2013

Una canzone per affrontare dignitosamente il martedì - Best of you | Foo fighters

Inizialmente doveva essere una canzone per salvarci dal lunedì e provare - dico provarere - a prendere l'inizio della settimana con filosofia.
Poi è arrivata la giornata di oggi, particolarmente grigia e nervosa per svariati motivi, tra i quali non ultimo la definitiva resa al fatto che di giorno hai mille idee e programmi per la serata, tra cui quella serie di post da scrivere, ma quando arrivi a casa ti ritrovi inesorabilmente ko.
E' così ho deciso di spostare la rubrica al martedì, giorno così poco considerato nonostante sia anche lui drammaticamente lontano dal sabato (sempre ipotizzando la fortunata coincidenza di un week end libero) e probabilmente sfigato quanto il lunedì, forse peggio.
Eh lo so sì, oggi sono decisamente di buon umore.
Anyway..questa rubrica non è concepita per ospitare necessariamente canzoni che diano la carica, ma nasce dalla constatazione che se c'è una cosa che non può mancare nelle mie giornate, quel qualcosa è la musica...un giorno intero senza nemmeno un minuto di musica, riuscite ad immaginarlo? IO NO
E così ho pensato di pubblicare una canzone a settimana. Senza un filo logico particolare, senza necessariamente una motivazione o una spiegazione, probabilmente senza una particolare coerenza, dato che vario molto. E non perché io sia una grande esperta, tengo a precisarlo,  ma se c'è una cosa che mi piace particolarmente nei social network è la possibilità di condividere i pezzi che amiamo e scoprire cose nuove dagli spunti altrui, allora perché non farlo anche su un blog? con estrema semplicità, senza per forza introduzioni, un link e via!

il pezzo di oggi non poteva che essere Best of you dei Foo Fighters


a presto, con un'altra versione di tartiflette au reblochon, questa volta di una vera parigina!


mercoledì 23 gennaio 2013

Tartiflette au Reblochon by Rachel Khoo

Settembre è stato anche il mese della scoperta di The Little Paris Kitchen..! Sfogliando D di Repubblica che mi riserva sempre qualcosa di particolarmente interessante, mi sono imbattuta in un articolo sulle ultime star dei fornelli, non chef stellati ma amanti del cibo più o meno specializzati in cucina con un passato o una vita ufficiale da designer, creativi, fotografi, resi celebri il più delle volte dalle migliaia di contatti sulle loro pagine web. Mentre leggevo mi sono incantata su una piccola foto perfetta in ogni suo dettaglio. Un prato verde rigoglioso riscaldato dalla luce dorata, il piattino con una fragrante baguette, la frutta sparsa qua e là e il cestino da pic nic in vimini.  L’attenzione ricade tutta su una ragazza  in un delizioso abitino anni ’50 bianco con grandi pois rossi e blu perfettamente in tinta, manco a dirlo,  con il maglioncino blu a cuore e  le tovaglie distese al sole. Una treccia romantica, un rossetto rosso ed il filo d’erba tenuto dolcemente tra le mani completano il quadretto. Stylist e fotografo pazzeschi!!! 



fonte: The Guardian

sabato 12 gennaio 2013

Su un'isola. Di settembre. Fondant au chocolat

La ragione che mi ha tenuta lontano per così tanto tempo non è stato un avventuroso giro del mondo in 80 giorni (anche due giri, a questo punto). E nemmeno un liberatorio abbandonarsi alla vita a piedi nudi in uno splendido microcosmo isolato dal mare.

Alla faccia del fermento totalizzante trasportato dalle giornate sempre più luminose, l’avvicinarsi all’estate ha significato per me l’immergersi nel periodo sì più caldo dell’anno..ma a livello lavorativo!! Per il secondo anno, ho traslocato per tutto il periodo estivo sul pianeta “organizzazione festival”  popolato da me e i miei colleghi..un mondo parallelo nel vero e proprio senso della parola, tanto quasi da farmi sembrare aliene le persone che una volta tagliato finalmente il nastro di inaugurazione, intervenivano a formare il pubblico!! Vi parlerò di questo misterioso festival  con l’approssimarsi della prossima edizione, al momento giusto, in modo da invogliarvi a prenderne parte, perché ne vale veramente la pena e sicuramente vi piacerà! Per ora mi limito a dire che ciò che si riesce a ricreare, insieme ai visi sereni, distesi e divertiti di tutte le persone che ne prendono parte e all’atmosfera che si respira in quell’area verde e  in quel susseguirsi incessante di iniziative e spazi culturali, ripaga e appaga tutte le fatiche dell’organizzazione, donando una gran bella soddisfazione!! :-)

Fatto sta che il mese successivo abbia significato per tutti noi necessariamente e interamente f e r i e! !

Così, mentre tutte le persone normali venivano prese dall’euforia del re-inizio dell’anno con tante pianificazioni e propositi, in grado di compensare almeno un pochino la malinconia per la fine della bella stagione, io scivolavo in un lentissimo letargo.
Un mese  volato via tra un po’ di mare e giornate sonnacchiose che piano piano sono riuscite ad alleviare la stanchezza arretrata, ma in cui la lunga lista delle cose che mi ero ripromessa di fare è rimasta inevitabilmente immacolata..come si dice, quando non hai tempo ne vorresti fare mille, ma poi..
E’ stato il più classico dei settembre, con gli ultimi scorci d’estate che si alternavano ai temporali e l’aria che si faceva sempre più frizzantina. Io l’ho trascorso per la gran parte del tempo – finalmente - sulla mia amata isola, da cui manco da almeno un paio di anni in quelle settimane di agosto dove si riuniscono da tutta Italia e oltre gli amici di sempre e ci si sente veramente a casa, in vacanza, dimenticandosi di tutto il resto.
Ma il Giglio lo apprezzi sempre e comunque, soprattutto quando lo desideri da tanto!
 E’ proprio quando manchi da diverso tempo che si fa ancora più viva quell’emozione che provi da sempre quando vista dal traghetto  l’isola si fa sempre più vicina..e quando sei quasi entrato in porto e non puoi fare a meno di stare incollato ai finestrini e guardare tutte le case colorate una accanto all’altra che ti danno il benvenuto. E poi cresce mentre sali verso il Castello e ti godi di nuovo  il paesaggio, come se fosse la prima volta nonostante tu conosca a memoria ogni centimetro di strada, ogni albero, ogni zona d’ombra e quanto manca prima che questa lasci di nuovo spazio al sole caldo. Prima di ogni curva ti pregusti mentalmente lo spettacolo che sta per aprirsi ai tuoi occhi…poi oltrepassi il bivio ed eccolo di nuovo, il mare, che riappare sconfinato e  si spinge fino all’isola di Montecristo e poi oltre fino alla Corsica, visibile nelle serate più limpide. Ancora un paio di chilometri e spunta finalmente il Castello – casa - con la sua aria fresca e pulita e i mille tramonti che regala e le stelle di agosto che sembrano ricoprirti per quanto sono vicine.
Nonna mi diceva sempre quando arrivavo “..ti sembra un sogno che sei al Giglio, è un sogno!!” è proprio vero..è un sogno!
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